Registrati | Accedi

Autori

Ricerca

Autore:

Titolo:

Genere:


Uno scritto a caso

IL FASCINO DEL MISTERO
[scritto] DESIRE'E (seconda parte)
Maria Pace
31.05.2012

Storie di Vally Sabbà  VI capitolo

Il tunnel

Il tunnel
Ancora pochi minuti e abbiamo finito!",
A parlarmi con voce stanca era Viola, tornata da me dopo un periodo abbastanza lungo, durante il quale io mi limitavo a seguirla da lontano.
"Respiri lentamente. Trattenga il respiro, apra gli occhi, li chiuda", l'anonima voce continua. Le luci sono verdi come i più begli occhi del mondo, teneri e profondi!"
Il discorso, all'apparenza sconnesso, era l'introduzione di ciò che mi avrebbe risposto a seguito della mia domanda.
"Hai finalmente trovato quanto cercavi?"
"Non lo so, zia Sanna. Ormai non so più nulla!"
Si stava alterando, e non osai di più, limitandomi a guardarla con tenerezza, sicura che avrebbe trovato il coraggio di continuare. Infatti, mi si sedette accanto e prese ad accarezzarmi il volto, mentre spiegava:
"Lo scanner della "risonanza", mi ha fatto ricordare un altro tunnel, dalla forma di sfera trasparente, una grande bolla, che ruota nello spazio. Io ci navigo dentro al buio. Quanto silenzio e quanta paura, zia Sanna! A farmi uscire dalla bolla, ci pensa una voce:
"Che ci fai a quest'ora fuori dalla classe?"
Un uomo bello e distinto mi scambia per una studentessa.
Sono tremante e sudata, ma felice di essere di nuovo sulla terra ferma.
"Viola Resta, insegnante di Storia dell'Arte, assegnata alle Terze. Mi hanno detto di rivolgermi al vice preside per le consegne", mi presento con la speranza che il mio malessere passi inosservato.
Lui mi squadra dalla testa ai piedi, girandomi intorno; mi stringe la mano; scoppia a ridere, mettendo in mostra due file di denti smaglianti e perfetti.
"Saresti, dunque, l'insegnante che attendevamo! Si può sapere quanti anni hai? Perdon, non si chiede l'età ad una signora. Comunque, benvenuta tra di noi! Manlio Marsico, il vicepreside che cerchi. Vieni, ti faccio conoscere i colleghi, prima che anch'essi cadano nel mio stesso errore."
E con la scusa di farmi visitare l'intero Istituto non mi molla per tutto il tempo. In seguito ogni momento è buono per avvicinarsi a me, inventandosi mille scuse, talvolta assai banali. Un giorno mi vede all'opera con i ragazzi; stiamo tappezzando un'intera parete dell'aula con carta da pacco, per abbozzarvi ipotetici edifici pubblici, che potrebbero sorgere in periferia, senza alterarne la paesaggistica
I ragazzi sono entusiasti ed io pure: per essere un semplice schizzo, appare chiaro ed equilibrato nelle proporzioni.
Stupito per la mia abilità, mi dice che il mio talento è sprecato nella Scuola e tante altre cose che ora non ricordo."
"E ti senti adulata!"
"Vero, ma sai bene che il più delle volte la mia timidezza viene scambiata per superbia, che di certo non aiuta nelle relazioni!"
"Tuttavia, parli di lui come di una persona speciale."
"Solo perché mi fa sentire di nuovo donna".
"E tuo marito?"
"Lui è un'altra cosa. E' il mio punto di riferimento. Fa parte di me. E anche se non mi ama più come una volta, non potrei concepire la mia vita senza di lui."
"Allora?"
"Allora, niente!".
Tacque, come a mettere a fuoco un sentimento per meglio spiegarlo.
"Zia Sanna, perché ho un marito che non è geloso e dà per scontato che io gli sia fedele? A volte penso che sia indifferenza la sua. Eppure il nostro fu un grande amore, un amore da fiaba!. Perché, zia Sanna? Perché?", con voce flebile, tuttavia accorata, mi chiese.
Non avevo risposte da darle, potevo solo stare in silenzio, mentre lei ricordava i momenti felici con Luca.

(continua)


Vally Sabbà pubblicato il 23.03.2010 [Testo]


  questo scritto ha 18 preferenze


Commenti dei lettori
Per lasciare un commento Registrati | Accedi